Estinzioni: non mandiamo il pianeta in rosso

L'estinzione delle specie animali e vegetali è un fenomeno naturale che fa parte del processo evolutivo. L'estinzione “naturale” delle specie è un processo che avviene dall’inizio della storia della vita sulla terra. Ogni specie si evolve, si adatta all’ambiente e al clima nel quale vive, e prima o poi (generalmente trascorrono alcuni milioni di anni) lascia spazio ad altre forme di vita, che meglio sanno adattarsi ai cambiamenti ambientali in corso. Si stima infatti che oltre il 99,9% delle specie viventi che hanno abitato la Terra oggi non esista più.

L’estinzione è dunque un fenomeno ricorrente, ma molto lento. Occasionalmente, nel corso della storia evolutiva, sono avvenuti però anche episodi di estinzioni di massa, eventi geologicamente rapidi, contraddistinti da un significativo incremento dei tassi di estinzione in numerose aree geografiche e ambienti in tutto il pianeta. La comunità scientifica oggi unanimemente riconosce cinque grandi estinzioni di massa avvenute nel passato.

La prima estinzione di massa di cui gli scienziati hanno riconosciuto le tracce negli strati geologici e nei rinvenimenti fossili è quella avvenuta alla fine del periodo geologico dell’Ordoviciano (circa 443 milioni di anni fa), in cui si stima che siano scomparse quasi il 90% delle specie viventi. Il secondo episodio di estinzione di massa avvenne alla fine del Devoniano, circa 359 milioni di anni fa. In questo episodio gli studiosi stimano la scomparsa di circa il 75% delle specie. La terza estinzione di massa (fine Permiano, circa 251 milioni di anni fa) fu probabilmente la più catastrofica, con la scomparsa di circa il 96% delle specie viventi. Alla fine del Triassico (circa 200 milioni di anni fa), la quarta estinzione di massa portò alla scomparsa quasi l’80% delle specie. Un valore molto simile (76%) scomparve, invece, alla fine del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa), in quella che è considerata la quinta estinzione di massa.

Quella a cui stiamo assistendo oggi è ormai considerata unanimemente dagli scienziati la sesta estinzione di massa, a causa del tasso di estinzione così accelerato da provocare l’attuale vertiginoso declino della biodiversità. La rivoluzione industriale, la crescita della popolazione umana l’espansione delle città hanno accelerato gli impatti sulla biodiversità. Mentre in condizioni normali scompaiono ogni anno da 1 a 10 specie, durante l'ultimo secolo il tasso di estinzione è accelerato in maniera impressionante. Oggi i 300 specialisti della Species Survival Commission della IUCN stimano un tasso di estinzione di 1.000 volte superiore al tasso di estinzione naturale.