Quinto Rapporto sullo Stato di Salute del Capitale Naturale in Italia 2022 | Comitato per il capitale naturale - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

La realtà di una tremenda pandemia che sembra ora allentarsi e i drammatici scenari bellici dell’invasione russa in Ucraina confermano, semmai ce ne fosse ancora stata la necessità, che la via della sostenibilità nella generazione dell’energia, nella tutela e ripristino di ecosistemi e biodiversità e dell’economia circolare, costituisce l’unico sentiero percorribile per il nostro futuro svincolandoci in primis dalla dipendenza degli approvvigionamenti che l’Europa, e in particolare l’Italia, hanno nei confronti di paesi politicamente instabili o di cui non si condivide la condotta politica e umanitaria. L’accelerazione sulle energie rinnovabili non può più essere percepita soltanto come una risposta ad una necessità di contrasto ai cambiamenti climatici, ma si impone prepotentemente e purtroppo con delle implicazioni anche drammatiche, come una urgenza geopolitica, di fronte alla quale bisogna agire rapidamente e coerentemente con gli impegni presi a livello comunitario al fine di accelerare una transizione verde che è ora una difesa non più soltanto dell’ambiente ma anche degli interessi nazionali. .

Allo stesso modo e in ragione delle medesime motivazioni di fondo, l’attuale fase storica può veramente rappresentare, per quanto drammatica, l'occasione giusta per affrancarsi anche dalla dipendenza di materie prime e materiali, il cui prelievo e rilascio in ambiente hanno sempre rappresentato la più importante causa di pressione sul Capitale Naturale. La sfida a questo punto, resa ancor più complessa dal carattere di urgenza impresso dagli eventi di questi ultimi due anni e di queste ultime settimane, sta nel concepire questo epocale processo di conversione con una modalità in grado di conciliare una rapida espansione degli impianti di energie rinnovabili con le esigenze di tutela del suolo, del paesaggio, della biodiversità e delle funzioni ecologiche degli ecosistemi, senza che la scelta di un’opzione energetica sostenibile si traduca nell’arrecare danno o addirittura pregiudicare l’esistenza di una parte del nostro Capitale Naturale. In altre parole, consapevoli che la sostenibilità si declina nella multidimensionalità, dobbiamo evitare che le cosiddette 'semplificazioni burocratiche' dei procedimenti autorizzativi trasformino le dimensioni delle energie rinnovabili e della tutela del capitale naturale in usi competitivi o addirittura conflittuali.