PRESENTAZIONE DELLA XV ED. RAPPORTO ANNUALE DELLA SOCIETA' GEOGRAFICA ITALIANA

Martedì 12 Settembre alle ore 10.30  - Presentazione del  XV RAPPORTO "Viaggio nella scuola d’Italia" della Società Geografica Italiana. Per poter partecipare in presenza, dato il numero limitato di posti in sala, sarà necessario accreditarsi scrivendo a: 

segreteria@societageografica.it 

entro e non oltre il 5 settembre p.v

Le prenotazioni saranno prese nell’ordine di arrivo e compatibilmente con la capienza della sala. 

Si ricorda che per l’accesso occorre un abbigliamento consono e, per gli uomini, vige l’obbligo di giacca e cravatta.

L'incontro si terrà nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva n. 38 – Roma)

Non è dubbio che il sistema scolastico, l’insieme dei percorsi di formazione dalla prima infanzia ai livelli post-universitari, riflette strettamente le condizioni socioeconomiche e culturali di un Paese. Ma non è dubbio neppure, specularmente, che quelle condizioni sono a loro volta, e in larga misura, proprio l’esito del sistema di formazione.

Ragione, quest’ultima, più che sufficiente a motivare il forte interesse, sempre più forte, che la comunità dei geografi italiani va portando all’evoluzione del sistema formativo in Italia: e non soltanto per quanto riguarda l’insieme delle statuizioni normative che condannano l’insegnamento della Geografia, ai vari livelli, a una condizione drammaticamente avvilente; ma piuttosto, e quindi assai più in generale, per quel che concerne le condizioni in cui si opera, o si dovrebbe operare, la formazione − coerente e paritaria − dei cittadini che vivono in questo Paese, e che via via entrano nei ranghi dei decisori e degli operatori che regolano e regoleranno la vita di questo Paese. (Claudio Cerreti, Presidente della Società Geografica Italiana, dalla Presentazione a Viaggio nella scuola d’Italia, p. 9).

Politiche di breve respiro, provvedimenti estemporanei non di rado in contraddizione tra loro, hanno spesso impedito alla scuola di rispondere alla funzione sociale primaria assegnatale dalla Costituzione, quella di essere luogo e strumento di inclusione, facendo dell’educazione e dell’istruzione pubblica le uniche, concrete e reali garanzie di mobilità sociale.

La presente proposta di Rapporto intende quindi fornire gli strumenti innanzitutto concettuali (e non retorici) per superare definitivamente l’idea di scuola come sistema chiuso e autoreferenziale, sempre più raccontato e veicolato come la giustapposizione di percorsi di crescita (o, inopinatamente, di insuccesso) individuali.

Il Rapporto vuole costituire un inequivocabile richiamo alla natura valoriale delle comunità educanti che hanno nel territorio e nell’ambiente i contesti formativi geografici per la definizione e per l’acquisizione delle competenze di cittadinanza. E dal momento che la complessità territoriale, la ricchezza dei milieu con i quali la scuola si relaziona e della quale dovrebbe potersi «nutrire», è tale innanzitutto perché plurale, la caratteristica che informa l’intero Rapporto è quella di essere «corale». (Riccardo Morri, dall’Introduzione a Viaggio nella scuola d’Italia, p. 16).