Check-Up Aree Marine Protette - Report sulla valutazione dell’efficacia di gestione tramite metodo RAPPAM - WWF Italia

La biodiversità dei nostri mari continua a essere in rapido declino e il sistema delle aree naturali protette in Italia è stato messo in discussione da una proposta di modifica normativa della Legge Quadro che non ha trovato un consenso sufficiente a condurre alla sua applicazione.

Per questo, nel corso del 2018 il WWF ha condotto un'indagine seguendo la metodologia RAPPAM (Valutazione e Prioritizzazione Rapida della Gestione delle Aree Protette), attraverso l'elaborazione di un questionario rivolto agli enti gestori dei Parchi Nazionali italiani, a cui si è affiancata una medesima iniziativa orientata alla valutazione delle Aree Marine Protette (AMP) italiane: lo scopo è quello di migliorare, sulla base di dati quali-quantitativi, la conoscenza d’insieme sull’attuale capacità delle aree protette in Italia di conservare adeguatamente la loro biodiversità e di raggiungere complessivamente gli scopi istitutivi. Le informazioni raccolte permettono di elaborare indicazioni per migliorare il più possibile l’efficacia di conservazione delle aree protette italiane.

Dall’indagine emergono con chiarezza alcuni gap che è necessario colmare al più presto per garantire un funzionamento adeguato delle AMP e un efficace contributo all'attuazione della Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino:

  1. Legalità: sebbene la sorveglianza nelle AMP non dipenda direttamente dagli enti gestori, si evidenziano forti limiti nella capacità di far rispettare le leggi e, in particolare, di reprimere la pesca illegale;
  2. Personale e finanziamenti, troppo esigui per garantire attività di conservazione e gestione adeguate;
  3. Pressioni attuali e minacce future, in primis rifiuti spiaggiati e plastiche a mare;
  4. Efficacia di gestione, ancora limitata per conservare l’ecosistema marino e far fronte a fattori di grave pressione e minaccia, in primis la presenza di plastica spiaggiata e in mare e gli effetti dei cambiamenti climatici.