Climate change increases cross-species viral transmission risk | Nature

Cambiamento Climatico e Pandemie? Pubblicato su Nature un articolo che ne evidenzia, ancora una volta, la stretta correlazione. 

Molte delle cosiddette malattie emergenti - come Ebola, AIDS, SARS, influenza aviaria, influenza suina e oggi il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2 definito in precedenza come COVID-19) non sono eventi catastrofi casuali, ma la conseguenza del nostro impatto sugli ecosistemi naturali. L’uomo con le proprie attività ha alterato in maniera significativa i tre quarti delle terre emerse e i due terzi degli oceani, modificando a tal punto il Pianeta da determinare la nascita di una nuova epoca denominata “Antropocene”. Molte pandemie degli ultimi decenni hanno origine nei mercati di metropoli asiatiche o africane dove si riscontra il commercio illegale o incontrollato di animali selvatici vivi, di scimmie, di pipistrelli, di carne di serpente, scaglie di pangolino, e tanti altri rettili, mammiferi e uccelli. Si creano in questo modo pericolose opportunità per il contatto tra l’uomo e le malattie di questi organismi, offrendo il fianco allo sviluppo di vecchie e nuove zoonosi, ovvero di malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Nel report illustriamo quali sono i collegamenti, in larga parte ancora poco noti, tra le nostre azioni sugli ecosistemi e la biodiversità e le conseguenze che queste hanno sulla diffusione di alcune malattie e quindi sulla salute pubblica, fino alle condizioni socio-economiche delle nostre società.

"At least 10,000 virus species have the capacity to infect humans, but at present, the vast majority are circulating silently in wild mammals1,2. However, climate and land use change will produce novel opportunities for viral sharing among previously geographically-isolated species of wildlife3,4. In some cases, this will facilitate zoonotic spillover—a mechanistic link between global environmental change and disease emergence. Here, we simulate potential hotspots of future viral sharing, using a phylogeographic model of the mammal-virus network, and projections of geographic range shifts for 3,139 mammal species under climate change and land use scenarios for the year 2070. We predict that species will aggregate in new combinations at high elevations, in biodiversity hotspots, and in areas of high human population density in Asia and Africa, driving the novel cross-species transmission of their viruses an estimated 4,000 times. Because of their unique dispersal capacity, bats account for the majority of novel viral sharing, and are likely to share viruses along evolutionary pathways that will facilitate future emergence in humans. Surprisingly, we find that this ecological transition may already be underway, and holding warming under 2 °C within the century will not reduce future viral sharing. Our findings highlight an urgent need to pair viral surveillance and discovery efforts with biodiversity surveys tracking species’ range shifts, especially in tropical regions that harbor the most zoonoses and are experiencing rapid warming."