Urbano ma non troppo. Alla scopertà della natura in città - WWF Italia

Manuale di Educazione Ambientale per Educatori

[...] Troppo spesso associamo al concetto di biodiversità l’immagine di ecosistemi integri, esotici e incontaminati, lontani dal mondo urbanizzato e civilizzato degli uomini. La biodiversità in realtà è molto più “vicina” e accessibile di quanto si possa normalmente immaginare.

Le città e anche le loro periferie possono infatti essere “lette” adottando la lente della biodiversità e le scoperte saranno molteplici. La biodiversità è intorno a noi ogni giorno, persino nelle nostre città apparentemente grigie e prive di vita. E la salvaguardia della ricchezza della vita negli ambienti sempre più antropizzati sarà una sfida fondamentale nei prossimi decenni, considerato come l’urbanizzazione sia sempre più in rapida espansione in molte aree del nostro pianeta.

Per comprendere l’importanza di questo processo, è sufficiente guardare alcuni numeri. L’intervento umano ha ormai trasformato significativamente il 75% della superficie delle terre emerse. La popolazione urbana è cresciuta con grande rapidità dal 1950, passando dai 746 milioni di abitanti di allora, giungendo quasi ai 4 miliardi del 2014. Si prevede che la popolazione urbana incrementerà di 2.5 miliardi nel 2050, sorpassando quindi in quel periodo i 6 miliardi, quando la popolazione complessiva del pianeta dovrebbe essere di circa 9.7 miliardi.

Tra tutti, ovviamente l’ecosistema urbano è quello meno “naturale” e più “artificiale”. Cemento, strade, marciapiedi,  palazzi, inquinamento e tante attività umane poco compatibili con quello che pensiamo essere la vita selvatica. Ma guardando più attentamente, si scopre che in città non ci sono solo palazzi e strade. Esistono giardini e parchi, ma anche aree verdi più o meno sviluppate ed estese. Molte città si affacciano sulla riva del mare o di un lago, oppure sono attraversate da un fiume. Poi ci sono le aree agricole, soprattutto nelle periferie, gli orti, gli ampi prati degli aeroporti e le distese di terreno incolto attorno alle zone industriali. Il primo messaggio, se si vuole parlare di biodiversità urbana, è proprio questo: in città sono presenti una serie di habitat molto diversi, spesso di piccole dimensione e talvolta “effimeri”. Ma ciascuno di essi offre rifugio a piante e animali selvatici, vale a dire a quelle specie che vivono senza dipendere necessariamente dalla presenza umana, e pertanto hanno una situazione diversa dal cane che condivide la nostra casa, oppure dai fiori che piantiamo nei vasi in terrazzo. Innumerevoli specie vegetali, erbacee, arbustive o arboree, e molte specie animali, dagli insetti agli aracnidi, dagli anfibi ai rettili, dagli uccelli ai mammiferi.  [...]