#ILPANDASIAMONOI
I volti del cinema italiano interpretano lo sguardo della natura. La mostra fotografica "Il Panda Siamo Noi" invita il pubblico a riconoscersi nella Natura per imparare a proteggerla, perché solo in questo modo sarà possibile proteggere anche noi stessi.
Il progetto fotografico “Il Panda Siamo Noi”, realizzato per il WWF Italia dai fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti, invita il pubblico a riconoscersi nella Natura per imparare a proteggerla, perché solo in questo modo sarà possibile proteggere anche noi stessi. “Con ancora negli occhi la meraviglia di quei paesaggi estremi inondati di luce e coperti di ghiaccio, Alessandro ed io riflettevamo sul fatto che ecosistemi come quello artico, che avevamo appena vissuto, stessero letteralmente sparendo sotto i nostri occhi. Si parlava di fotografia, naturalmente, e di come la forza delle immagini sia in grado di mostrare l’essenza di ciò che stiamo perdendo. Eravamo in accordo sul fatto che i due mondi che avevamo scelto di rappresentare con il nostro lavoro fossero in fondo lo stesso mondo”. (Roberto Isotti) Di ritorno da un viaggio alle Isole Svalbard, i fotografi daranno vita a questa esposizione.
La mostra
La mostra fotografica è in esposizione ad ingresso gratuito nei giorni 13, 14, 15 e 17 marzo 2024 ore 10 -19, presso il Complesso Monumentale dell’Acquario Romano, Casa dell’Architettura, in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma.
La mostra ospita due sezioni.
La sezione centrale, intitolata “Il Panda siamo Noi” ha come protagonisti i 12 dittici composti dal ritratto di un artista, realizzato da Alessandro Dobici, accostato al ritratto di un animale, appartenente ad una specie a rischio, realizzato da Roberto Isotti e da Alberto Cambone. I dittici fotografici di esseri umani ed esemplari a rischio estinzione mostrano la profonda connessione tra specie umana e specie animali.
La seconda sezione della mostra è intitolata Vanishing Beauty ed è dedicata alla biodiversità a rischio estinzione. La sezione ospita 32 ritratti di animali tratti dal progetto Homo ambiens di Roberto Isotti.
Queste due sezioni condividono la scelta del formato e del bianco e nero, per mettere in evidenza la simmetria tra il destino umano e quello degli altri animali.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata su wwf.it.