CHECK UP PARCHI NAZIONALI ITALIANI- Report sulla valutazione dell’efficacia di gestione tramite metodo RAPPAM | WWF Italia

Il sistema delle aree naturali protette in Italia è stato messo in discussione da una proposta di modifica normativa della Legge Quadro che non ha trovato un consenso sufficiente a condurre alla sua applicazione.

Allo scopo di migliorare la conoscenza d’insieme sull’attuale capacità delle aree protette in Italia di conservare la biodiversità e di raggiungere complessivamente gli scopi istitutivi, nel corso del 2018 il WWF Italia ha condotto un’indagine secondo la metodologia RAPPAM (Valutazione e Prioritizzazione Rapida della Gestione delle Aree Protette), grazie ad una versione del questionario adattata al contesto italiano ed organizzata in 10 sezioni, rivolto agli enti gestori dei Parchi Nazionali italiani per raccogliere dati quali-quantitativi su cui basare indirizzi e linee guida per migliorarne il più possibile l’efficacia di conservazione.

Dall’indagine emerge con chiarezza come sia necessario colmare al più presto le lacune evidenziate in particolare per quanto riguarda:

  1. Strumenti di gestione, non ancora a regime;
  2. Personale, largamente insufficiente per quanto riguarda la conservazione della biodiversità;
  3. Finanziamenti, nel complesso insufficienti, nonostante siano presenti avanzi di esercizio in parte collegati al punto 2; 
  4. Pressioni attuali e minacce future, e alcune delle quali comuni alla maggior parte dei Parchi Nazionali;
  5. Attività di conservazione, che nonostante i numerosi studi e monitoraggi non coinvolgono ancora un numero adeguato di specie ed habitat prioritari presenti nei Parchi Nazionali.  

E’ quindi necessaria una riflessione approfondita su questi elementi al fine di supportare al meglio il sistema nazionale delle aree protette e i singoli Parchi Nazionali nello sviluppare pienamente il loro potenziale di efficace conservazione della biodiversità italiana.