Anche il suolo si consuma - Bernardino Romano

Introduzione
Cosa minaccia il suolo in Italia? Uno studio decennale ha messo in luce il pericolosissimo trend che sta portando alla graduale, ma inesorabile, distribuzione di buona parte del suolo italiano, un suolo ricchissimo. La popolazione non sta aumentando eppure, “inspiegabilmente”, la costruzione di fabbricati ed edifici sembra non rallentare. E non tutti i suoli hanno la stessa qualità. È proprio necessario distruggere e privare le generazioni presenti e future di un suolo di primissima qualità per edificare edifici che spesso rimarranno vuoti per decenni? Ricordiamoci che, al pari dei combustibili fossili, anche i suoli sono risorse non rinnovabili alla scala temporale umana.
Approfondimenti
- Link: Presentazione del Rapporto Nazionale 2020 "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici"
- Corso OPS: Fiumi-Le arterie della Terra
- Report: Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2018
- Articolo: "The Urbanization Run-up in Italy: From a Qualitative Goal in the Boom Decades to the Present and Future Unsustainability" di Bernardino Romano *, Lorena Fiorini, Alessandro Marucci and Francesco Zullo
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Global land use changes are four times greater than previously estimated - Library
Chi è Bernardino Romano
Professore ordinario di Pianificazione Territoriale e Ambientale presso l’Università dell’Aquila. Ha una Laurea in Ingegneria Civile, indirizzo Assetto del Suolo, conseguita nel 1983 con una tesi in Pianificazione Territoriale su “Metodologia di studio per la pianificazione dei parchi naturali: il Gran Sasso d’Italia”. La montagna ha rappresentato per diversi anni dopo la laurea un teatro per attività lavorative e di volontariato: è istruttore di alpinismo e sci-alpinismo del CAI ed è membro del comitato scientifico nazionale del WWF Italia. Ha progettato il Tratto Abruzzese del Sentiero Italia e il Sistema Sentieristico del Parco Regionale Sirente-Velino, ha lavorato sui piani dei Parchi Nazionali del Pollino e del Gargano, sul sistema dei parchi della Regione Umbria, sui progetti di Reti Ecologiche del Veneto, delle Marche e dell’Umbria.
Ha pubblicato quasi 200 lavori scientifici, tra cui alcuni tra i primi saggi italiani sulle reti ecologiche, sull’ecologia del paesaggio sulle dinamiche del consumo di suolo in Italia. I risultati più significativi dell’attività scientifica sono stati la sperimentazione di diversi indici di frammentazione ambientale e di interferenza ambientale dell’insediamento, e l’inserimento delle “reti ecologiche in varie normative regionali e nella Strategia Nazionale della Biodiversità.